La velocità, la luce, il dinamismo, la modernità. Ovvero il Futurismo. Una rivoluzione artistica che compie un secolo e che ancora non finisce di stupire e di raccontare la sua avventura. Era il 20 febbraio del 1909 quando Tommaso Marinetti pubblicava su le “Figaro” il manifesto che cambiava e stravolgeva il linguaggio della cultura italiana, ma non solo.Un compleanno importante con un omaggio imponente come la mostra aperta alle Scuderie del Quirinale a Roma e curata da Didier Ottinger insieme ad Ester Cohen.Settantasette opere provenienti dai più importanti musei del mondo: un primo appuntamento al Centre Pompidou a Parigi poi la tappa di Roma e per finire l’approdo alla Modern Tate di Londra.
Un evento internazionale per raccontare la nascita di un movimento, per illustrare la rivoluzione di un’avanguardia straordinaria e per mostrare le immagini più importanti di questa nuova sintassi pittorica e artistica.In principio fu Marinetti e il suo sogno di novità.
Voglia di velocità, desiderio di svegliare la società italiana e di stravolgere il linguaggio nelle sue diverse forme. Nuovi colori, nuove forme ma soprattutto nuovi contenuti e diverse prospettive per scardinare alla radice una lingua che non era più in grado di esprimere la velocità dei tempi, l’incalzare del progresso, l’incedere della macchina e il bagliore della luce che accendeva le notti rendendole intense e vibranti di vita. “Questa mostra vuole raccontare, senza retorica, il rapporto tra il Futurismo e le Avanguardie _ ha spiegato Ester Cohen _. Un racconto fatto con attenzione alle immagini e alla forza e all’energia che si sprigiona dalle opere. Sono esposti tutti dipinti della mostra del 1912 a Parigi insieme alle opere di Boccioni e Carrà che descrivono tutti i principali temi del futurismo: la città, la luce, la modernità. Il senso di azzzardo è evidente nell’idea di questa mostra: l’azzardo è il rischio di smovere il clima culturale italiano fortemente ancorato alla tradizione. Da qui si apre un capitolo nuovo con l’accesso ai bagliori, alle relazioni, agli scambi con le altre avanguardie internazionali”.E sono questi i due poli della mostra: quello che accade in Italia e quello che avviene in Europa con tutti i collegamenti e le contaminazioni che hanno reso il Futurismo parte dell’intera cultura europea. Futurismo come movimento globale. Che unisce l’arte alla vita e lega la vita all’arte in tutte le sue diverse espressioni. Moderno ed attuale ancora oggi con un forte influsso in tante forme di comunicazione artistica (dai manifesti all’oggettistica). Futurismo come tassello cruciale della storia figurativa italiana e della sua capacità di rinnovare il linguaggio: azzerandolo e facendolo ripartire in modi e forme diverse.“Il Futurismo rappresenta la capacità di rovesciare il tavolo e di percorrere nuove strade _ ha affermato Antonio Paolucci _. Così come è accaduto nella Firenze del ’400 con Donatello e Masaccio, a Venezia con Bellini e Giorgione o nella Roma del ’600 di Carracci e Caravaggio. E’ tipico dell’Italia e degli italiani cambiare le regole del gioco e giocare nuove partire inventando lingue diverse. Il Futurismo in questo senso è una declinazione dell’arte tutta italiana”.Una rivoluzione vibrante nelle opere dei suoi protagonisti: tutti presenti, tutti “moderni”, tutti attuali. Un capitolo ricco e variegato di sfumature e eccentricità. Una storia viva e presente nella lingua che ancora oggi racconta la nostra civiltà e la nostra arte.Marinetti e il suo Futurismo festeggiano il primo secolo di vita e d’avanguardia.
“Futurismo. Avanguardia-Avanguardie”
Scuderie del Quirinale, Roma fino al 24 maggio 2009
www.scuderiequirinale.it
Via M. Massimo 7, 00144 - Roma