Crowd4Africa: con un tappo di plastica si può aiutare il mondo

afriaBasta un tappo di plastica per aiutare due ospedali africani. È la sfida lanciata dai ragazzi del Massimo con il loro progetto Crowd4Africa.

Un’iniziativa importante che merita di essere supportata e alla quale l’Associazione Ex Alunni ha già dato un contributo. Ma tante gocce fanno un mare e quindi ecco tutti i dettagli per seguire e poter concretamente aiutare Crowd4Africa.

 

 

IL PROGETTO CROWD4AFRICA

CHI SIAMO

Siamo un gruppo di 15 studenti dai 15 ai 17 anni del corso Crowd4Africa convinti che “la nostra formazione sia completa solo aiutando gli altri” e per fare questo abbiamo deciso di lanciare questa studio e questa iniziativa di crowdfunding. Nel farlo siamo stati supportati da diversi professori, genitori e professionisti provenienti dal mondo dell’industria, dell’università, della scuola e delle istituzioni pubbliche che si sono raccolti.

 

DI COSA SI TRATTA

Anche un tappo può dare una mano. O, meglio, crearla. Il sistema che abbiamo progettato e costruito consente di trasformare tappi e contenitori di plastica in protesi esterne o pezzi di ricambio essenziali, grazie a estrusori e stampanti 3D. Il tutto ha come obbiettivo finale è quello di mettere a disposizione dei medici che operano in Africa una “mini fabbrica” ed i relativi modelli 3D, in modo che possano produrre in loco le protesi. I primi due ospedali a cui andranno le “mini fabbriche” in caso di successo saranno il Lacor St. Mary Hospital in Uganda gestito dalla Fondazione Corti ed il Centro Sanitario di Kenge in Congo, nel quale opera Chiara Castellani, unico medico curante per 150 mila abitanti in un territorio di 5 mila chilometri quadrati. Per farlo, abbiamo bisogno di almeno 22.900€ e così abbiamo deciso di lanciare questa campagna di crowdfunding #crowd4africa attraverso la piattaforma Eppela per 40 giorni dal 4 Marzo al 10 Aprile 2016.

 

PERCHE’ FARE QUESTO

Basandoci su questi studi e sulle conoscenze acquisite durante i corsi “For 3D world” e “Making 3D Printers” organizzati dall’Istituto Massimiliano Massimo, a cui hanno partecipato 80 studenti supportati da diversi professori, genitori e professionisti di vari settori, abbiamo pensato di progettare e realizzare dele”mini fabbriche 3D” da inviare in Africa.

 

COME SPENDEREMO I SOLDI RACCOLTI

Se, riusciremo a raccogliere 22.900€, acquisteremo, costruiremo e metteremo in esercizio in Africa un sistema completo composto da:

  • tritatore-plastica: riduce in trucioli tappi/taniche/tubi (Filamaker mini XXL Shredder + accessori 699+40€)
  • estrusore: produce un filo di plastica dai trucioli (Noztek Pro + Winder 1.930€)
  • stampante 3D professionale in kit adattata per l’Africa: produce oggetti di plastica fino ad un volume di stampa di D 400 X H 600 mm (EWE Olympia , 5.978€)
  • 2 stampanti 3D in kit adattate per l’Africa trasformabili in macchine per lavorazioni meccaniche per stampare/intagliare piccoli oggetti (3Drag Futura Elettronica 900€)
  • 2 notebook per la progettazione dei prodotti plastici (ASUS con struttura in carbonio 1.823€) scanner 3D per acquisire/progettare protesi e pezzi di ricambio (3D Systems Sense Scanner 3D 442€)
  • 2 UPS contro gli sbalzi di tensione (APC Back 1400VA 298€) strumenti, materiali di consumo e pezzi di ricambio degli apparati inviati (componenti meccaniche-elettroniche, tester, plastica PLA/HDPE per le stampe di addestramento iniziali … 1709€)
  • spese di spedizione, sdoganamento imballaggi (circa 6.180€)
  • spese ricompense (spedizioni +materiali di consumo) (979€)
  • commissioni bancarie (525€)
  • spese per Eppela (1397€)

 

Clicca qui per scoprire di più!

Sito web realizzato da:

Musa Studio | Web e Comunicazione