di Natalia Encolpio
Gero qua, ero qui. È la voce di Antonio Canaletto che risuona dopo quasi tre secoli. Canaletto era qui,a Venezia, per dipingere lo scorcio della laguna che si allarga tra la Chiesa della Salute e il Canal Grande. E qui è tornato. Una mostra per un quadro ed un luogo speciali. Un’esperienza da vivere ed assaporare come un regalo prezioso ventiquattro ore su ventiquattro.
Questa l’idea e la sfida della Fondazione Fondaco e della famiglia Buziol. Una vera avventura nata nel segno dell’arte che unisce luoghi e opere con un filo rosso di passione e ricordi. Carlo Buziol (imprenditore conosciuto per la Replay di Montebelluna) compra l’abbazia di San Gregorio. La vuole far rinascere ma muore improvvisamente. La moglie Paola con i figli Giampaolo e Silvia raccolgono la missione e la portano a termine: l’abbazia viene restaurata e torna a vivere. Ma manca ancora qualcosa. Così quando Giampaolo va a Londra a trovare la sorella Silvia insieme decidono di visitare la mostra “Canaletto e i suoi rivali”. E lì accade l’incontro folgorante con il grande maestro veneziano del ‘700. Con una tela in particolare di Canaletto: “L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute” che è proprio l’opera dipinta dal terrazzo della loro abbazia.
E da qui comincia il sogno che si concretizza nella mostra “Gero qua”. I Buziol rintracciano un’opera di Canaletto con questa veduta che è della Regina d’Inghilterra. Viene contattato Buckingham Palace che si dichiara disponibile al prestito, poi però non se ne può fare nulla perchè il dipinto è reduce da una mostra e deve rimanere due anni fermo prima di uscire di nuovo dalle collezioni inglesi. Giovanna Zabotti ed Enrico Bressan della “Fondaco” prendono a cuore il sogno e si mettono al lavoro per concretizzarlo. E la scommessa riesce ed ha successo. Dopo il no della Gran Bretagna arriva il contatto con la famiglia Teruzzi che ha l’altra opera del Canaletto. Un incontro a Bordighera mette in collegamento questi due mondi e dopo arriva l’ok e l’entusiamo.
Paola Buziol e Gianna Teruzzi non si conoscevano prima, si sono incontrate nel segno e nel sogno di un Canaletto ritrovato e riportato a casa dopo 270 anni, nel luogo in cui creò una delle sue opere più affascinanti. E il sogno si è fatto realtà. Adesso “Gero qua” è una mostra, la mostra evento. Nuova nell’impostazione e nuova nel modo di fruire arte. Con la “provocazione” del costo di 35 euro a biglietto. Ma che ha già registrato un boom di prenotazioni dall’Italia e anche dall’estero (con forse anche una proroga fino a Capodanno). Amore, passione, luoghi e opere speciali per creare un evento unico, una mostra da gustare come se si andasse a casa di un amico, a gruppi di massimo otto persone che si godono un capolavoro in esclusiva per 24 ore al giorno.
Si arriva, si bussa e un maggiordono apre la porta. Dietro ci si trova in un altro mondo e ci si perde nell’abbazia di San Gregorio. Da soli si potrà respirare l’atmosfera unica di questo posto per poi arrivare all’incontro con Canaletto. Un vis à vis esclusivo con un vero capolavoro. E con la possibilità di scoprire questo dipinto full time. Le luci, infatti, non si spegneranno mai, per 50 giorni. E la meraviglia conquisterà con le atmosfere illuminate del giorno, con i chiaroscuri del crepuscolo e la forza dell’ombra della notte… Provare per credere.
Info:
La mostra dura fino al 27 dicembre
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